28 Ottobre 2025, di Anna Fabi – PMI.it
L’INPS ha pubblicato il messaggio n. 3205 del 27 ottobre 2025, con cui aggiorna le istruzioni operative relative ai trattamenti di mobilità in deroga destinati ai lavoratori che operano in aree di crisi industriale complessa.
Le modifiche recepiscono quanto indicato nella circolare n. 16/2025 del Ministero del Lavoro e introducono nuovi controlli automatizzati nel flusso informativo tra Regioni, Ministero e Istituto.
Mobilità in deroga: il quadro normativo
La misura, prevista dall’articolo 53-ter del decreto-legge 50/2017 e successivamente prorogata, consente alle Regioni di utilizzare le risorse residue del Fondo per l’occupazione (articolo 44, comma 11-bis, d.lgs. 148/2015) per proseguire i trattamenti di mobilità in deroga per un massimo di dodici mesi. Il beneficio spetta ai lavoratori che, alla data del 1° gennaio 2017, risultavano già beneficiari di mobilità ordinaria o in deroga e che operano in un’area di crisi industriale complessa riconosciuta ai sensi del decreto-legge 83/2012.
L’INPS è autorizzato a erogare i trattamenti entro il limite delle risorse disponibili per ciascuna Regione. La prosecuzione del trattamento è però subordinata alla partecipazione dei beneficiari a misure di politica attiva definite all’interno di un piano regionale, approvato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Prima di procedere all’autorizzazione dei trattamenti, quindi, le Regioni devono inoltre trasmettere al Ministero del Lavoro il piano regionale di politiche attive e l’elenco dei potenziali beneficiari (comprensivo del codice fiscale, della data di cessazione del precedente trattamento e del periodo di prosecuzione richiesto). Il Ministero, verificata la sostenibilità finanziaria, comunica all’INPS e alla Regione l’autorizzazione alla concessione.
La Regione emana a quel punto un decreto di concessione conforme al parere ministeriale e lo invia all’Istituto tramite il Sistema Informativo Percettori (SIP), che gestisce l’intero flusso di comunicazione.
I nuovi controlli automatizzati
In questo quadro normativo, entrano in gioco in nuovi controlli annunciati con Messaggio INPS n. 3205 del 27 ottobre. Si tratta di un sistema di verifiche automatiche per garantire l’allineamento dei dati trasmessi. In particolare:
- viene verificata la corrispondenza tra il codice fiscale indicato nel flusso regionale e quello presente nella comunicazione ministeriale;
- si controlla che il periodo del trattamento sia coerente con quello autorizzato dal Ministero;
- si accerta la continuità dei trattamenti rispetto a precedenti mobilità riconosciute allo stesso beneficiario.
In caso di anomalie, il sistema restituisce messaggi d’errore specifici:
- «Il periodo indicato non è coerente con quanto comunicato al Ministero del Lavoro e delle politiche sociali»;
- «Data di inizio trattamento non valida, deve essere garantita la continuità rispetto alla data di fine ultimo trattamento concesso»;
- «Il lavoratore non risulta beneficiario di precedenti trattamenti di mobilità».
L’automatizzazione dei controlli consente di migliorare la trasparenza e la tracciabilità dei flussi informativi, riducendo gli errori di autorizzazione e garantendo una gestione uniforme delle risorse regionali.
Per gli aspetti non modificati, restano valide le istruzioni operative fornite con la circolare INPS n. 159/2017.
