11 Settembre 2025, diย Teresa Barone
Non sempre registrare le conversazioni tra colleghi senza consenso rappresenta una possibile causa di licenziamento, soprattutto quando il diritto alla riservatezza passa in secondo piano rispetto alla necessitร di esercitare il diritto di difendersi in giudizio.
La recente sentenza della Cassazione, n. 20487/2025, ha infatti chiarito come il diritto di difesa si estenda a tutte le attivitร finalizzate ad acquisire prove, compresa la registrazione di conversazioni in ufficio che coinvolgono colleghi o superiori.
Solo una motivazione concreta e soprattutto tempestiva, tuttavia, puรฒ giustificare un comportamento simile salvando lโautore dal licenziamento. La registrazione, infatti, per essere considerata valida in fase di giudizio deve essere collegata a una situazione di discriminazione, mobbing, minacce o altre violazioni che siano in corso o imminenti.
La finalitร di tutela specifica si rivela quindi determinante, cosรฌ come lโutilizzo del materiale prodotto solo per finalitร difensive ed evitandone ogni condivisione.
Quando la registrazione rappresenta una vera e propria violazione del vincolo fiduciario tra il lavoratore e lโazienda, invece, lโautore puรฒ andare incontro al licenziamento.